Il nome corretto sarebbe “bozi di saudino” (in dialetto “bozi di saù”) e sono 11 invasi artificiali nati dall’escavazione di materiali per la produzione di laterizi delle fornaci di Saudino, ormai in disuso da moltissimo tempo.

Sono situati nel territorio del comune di Sarzana e salvo due, spostati più verso il centro di Santo Stefano Magra, sono molto ravvicinati tra loro e quindi non sarà cosa difficile spostarsi dall’uno all’altro senza l’ausilio di un’auto.

Oltre alla pesca tutta l’area dei bozzi è una vera e propria oasi per la vegetazione e la fauna palustre.La flora in prevalenza è costituita da tife e cannucce che permettono la nidificazione di diversi uccelli, tra cui il martin pescatore e il pendolino e nel periodo primaverile è possibile incontrare il falco pescatore.

I laghi, proprio per la loro natura di ex cave, hanno profondità abbastanza rilevanti, arrivando in alcuni casi a superare i 15 metri di profondità, e la vegetazione sia subacquea che sulle sponde è assai rigogliosa.